Vacanze e Covid-19: un’importante battuta d’arresto

  • Date posted4 anni fa
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Durante questo 2020 siamo stati tutti testimoni di una pandemia su scala mondiale che ha conseguenze che risuonano tutt’oggi: le abitudini, per volontà o necessità, sono cambiate in maniera repentina e tante delle certezze che si avevano un tempo risultano ora crollate o modificate in modo netto. Le vacanze non hanno costituito un’eccezione a questa regola: il settore turistico è quello che ha risentito maggiormente dell’impatto economico, con diverse problematiche legate innanzitutto al lockdown e poi alle difficoltà collegate alla necessità di una ripartenza.

Cosa dicono i dati?

Ritornare a viaggiare non è stato semplice, complice una regolazione differente da nazione a nazione: i viaggi di vacanza hanno visto coinvolti circa il 50% degli Italiani, con destinazioni che hanno visto prevalere a circa il 90% località del nostro Bel Paese. Nonostante i numeri potrebbero non sembrare così bassi, sono tantissimi gli italiani che invece hanno deciso di rinunciare alle tanto attese vacanze estive durante l’anno, per due semplici motivi:

  • Questioni di sicurezza: anche mentre scriviamo le problematiche legate alla diffusione di coronavirus sono ancora molte e vanno a rendere tantissime operazioni di spostamento problematiche e molto più complesse del passato, specie quando si decide di muoversi oltre i confini nazionali. I dati allarmanti raggiunti dallo scoppio del virus in Italia hanno contribuito a dissuadere i cittadini da eventuali possibilità relative a un viaggio in qualche meta esotica.
  • Questioni economiche: non è un mistero come il coronavirus sia andato a impattare non solo sulla salute pubblica, ma anche sulle tasche dei singoli cittadini. Tanti si sono trovati senza lavoro o con una notevole difficoltà in ambito economico. Per questa ragione il rinunciare alle vacanze è diventato quasi un obbligo. Le situazioni di incertezza hanno inoltre portato molti a consumare i giorni di ferie accumulati proprio durante il periodo di chiusura delle fabbriche, rendendo quindi impossibile chiederne altri durante il momento della ripartenza a pieno regime delle manovre produttive.

Viaggiare, cosa ci aspetta in futuro?

I dati che sono emersi durante quest’anno raccontano comunque un andamento che potrebbe essere un’eccezione, con numeri che molti immaginano ritornino (quasi) alla normalità già a partire dal prossimo anno, con viaggiatori che però saranno comunque più prudenti nella scelta della propria meta. In particolare è emersa una notevole attenzione da parte dei turisti verso il rispetto delle attuali norme sanitarie, come fanno capire alcuni dati che spiegano come questi siano anche disposti a pagare di più pur di avere ambienti più sicuri dal punto di vista sanitario.

È anche lecito aspettarsi una contromossa da parte degli albergatori e di tutti i componenti delle strutture turistiche nazionali, colti “di sorpresa” durante il 2020 ma che stanno già preparando un ritorno per il prossimo anno dove tutto sarà studiato per essere proposto in totale sicurezza rispetto alle norme anti-covid. Le abitudini dei turisti ovviamente dovranno essere in ogni caso molto prudenti, e non è da escludere l’arrivo di diversi incentivi orientati ad accelerare il settore turistico, da sempre uno dei punti saldi dell’economia di tanti paesi, tra i quali l’Italia che è una meta ambita che però, come tante altre location, quest’anno ha visto un crollo importante nei numeri.

La previdenza insomma potrebbe portare tutto su numeri a cui siamo abituati già dal prossimo anno, garantendo diverse possibilità di scelta in attesa del pieno ritorno alla normalità.

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